Un mestiere inventato, il “mussaiuolo”

Racconti, personaggi ed immagini per scrivere la storia di Sant’Anastasia
di Lello Sodano
Il mussaiuolo è il venditore ambulante di carni cotte, cioè trippa, ’o pere e ‘o musso (piede e muso di maiale). Tale figura era presente fino a pochi anni orsono a Sant’Anastasia.
Un mestiere di origini molto remote: l’antica nobiltà, infatti, considerava « il piede e il muso» del maiale, la trippa e le interiora parti di scarto, un’offesa al gusto. La servitù che viveva all’ombra di tanta signorilità, alle prese con la sopravvivenza quotidiana dove nulla si butta e tutto può essere commestibile, imparò a sfruttare e ad apprezzare anche queste « povere» pietanze.
Le trippe lavate, lessate, sbiancate e tagliate in piccoli pezzi e venivano appese ad un gancio o disposti sul cesto. Si mangiavano con le mani dopo averle cosparse di sale e limone.
La parte detta centopelle veniva tagliata a strisce larghe e lunghe. Fino alla metà degli anni’70 la nostra cittadina era un pullulare di carrettini o enormi cesti sorretti da treppiedi di legno che esponevano ‘o pere e ‘o musso, ed ogni venditore aveva il suo posto fisso e la sua clientela. Molti di loro si recavano in altri paesi in occasione di feste paesane e la carne dei mussaiuoli anastasiani è stata sempre molto apprezzata. Bisogna anche aggiungere che alla scomparsa dei carrettini hanno contribuito le nuove disposizioni sulle norme igienico-sanitarie, dovute anche in buona parte all’epidemia del colera che colpì la nostra provincia, fissando nuove regole e rendendo non più idonei tali mezzi e la vecchia esposizione delle carni.
