La befana del Vigile

Racconti, personaggi ed immagini per scrivere la storia di Sant’Anastasia
di Lello Sodano
Tra le vecchie usanze e tradizioni ve ne era una che è scomparsa del tutto, ma che in verità è durata pochissimi anni. Prese il via agli inizi degli anni ’50 nel nostro comune, come in tanti altri d’Italia, ed ebbe vita breve poiché già alla metà degli anni ’60 era scomparsa del tutto: la festa della Befana del Vigile che si celebrava il 6 gennaio.
Il giorno dell’Epifania era tradizione per gli anastasiani portare dei doni (generalmente erano dolci, bottiglie e fiaschi di vino o di olio, bombole di gas, panettoni ) ai Vigili che, posizionati su delle pedane al centro degli incroci, dirigevano il traffico con ampi gesti evidenziati dai caratteristici “maniconi” bianchi. Molti di questi doni venivano in parte anche distribuiti a famiglie meno abbienti.
All’epoca che descrivo il Corpo di guardia anastasiana era composto da pochissime persone delle quali non faccio difficoltà a ricordarne i nomi: il Capo Guardie era don Aniello Visone, che da poco aveva sostituito il vecchio Cennamo andato in pensione, e le guardie municipali erano: Francesco Castiello, Sabato Liguori, Emilio Perone e Pasquale Romano. Il loro compito era esclusivamente adibito al controllo del territorio ed ai bisogni della popolazione, di traffico neanche a parlarne poiché le auto che circolavano per Sant’Anastasia erano davvero poche. Chi aveva bisogno di spostarsi si serviva della Circumvesuviana oppure dei pullman della ditta Falcone che provvedevano a coprire il territorio non servito dai treni (il loro percorso era limitato alla tratta che dal nostro comune portava a Pomigliano d’Arco e Marigliano, compreso anche il territorio di Somma Vesuviana ). Per spostamenti più lunghi vi erano gli autisti di piazza, e dei quali ricordo Eugenio Nappi, Francesco Gifuni “tre grane”, che avevano la loro postazione in via Roma, mentre alla Madonna dell’Arco c’erano De Luca detto “mezarecchia” e don Nicola de Cristofaro; ciascuno di questi aveva la sua stabile clientela.
Di solito i vigili per la Befana si posizionavano in due punti: all’incrocio di via Roma con via D’Auria e davanti al Santuario della Madonna dell’Arco; alcune volte veniva sistemata una postazione anche in piazza Trivio, e devo aggiungere che in tale occasione l’anastasiano era molto generoso, una qualità che ci ha sempre distinti. Credo che da parte di molti ci fosse anche un’ostentazione per il suo “status symbol” che stava crescendo, e mostrava con orgoglio la sua auto. Una consuetudine ormai abbandonata da decenni, ma che le immagini ce la fanno rivedere e rivivere.






