Associazione non gradita cacciata per vendetta dalla giunta comunale
In questi anni sono stati superattivi a Sant’Anastasia e non solo. Certamente tra le associazioni più impegnate su tanti fronti. Volontariato, ambiente, pasti caldi, assistenza ai bambini in ospedale, ai più deboli e ai disagiati, iniziative diverse tra loro. Il carnevale dei bambini e tanto altro. Mimmo De Simone e Susy Rea assieme ad altri associati e sotto l’insegna di un’aggregazione che chiamarono “Love for Sant’Anastasia” avevano trovato anche una sede comunale, tre anni fa, concessa dalla passata amministrazione. Una piccola sede un tempo luogo di vendita alimentare, affidata tre anni fa a loro e usata per i loro nobili fini. Poi, il tempo di organizzarsi e dopo le elezioni locali è arrivata la vendetta politica che in molti già aspettavano…
di ignazio coppola
A metà aprile 2021 era arrivata la “sentenza” emessa dalla giunta comunale di Sant’Anastasia. Poche ore dopo un comunicato redatto dagli stessi ragazzi dell’Associazione. Scrivevano… “una scelta improvvisa e irragionevole che invece di premiare volontari impegnati ad aiutare tante famiglie in difficoltà li penalizza. L’amministrazione comunale di Sant’Anastasia ha “cacciato” la nostra associazione dai locali di proprietà comunale, senza preavviso, senza motivazione .. senza alternative”. Spiegano i responsabili dell’associazione. Love for S.Anastasia nasce nel 2015 dalla volontà di Mimmo De Simone e Susy Rea, due anastasiani che decidono fosse arrivato il momento di creare qualcosa che nel loro paese non era mai esistito: un’associazione no profit di beneficenza e volontariato. La Love for si occupa essenzialmente di famiglie in condizioni di disagio, minori a rischio, neomamme con gravidanze a rischio. Settimanalmente si occupa di mensa per i senza fissa dimora. Sostiene fondazioni nazionali ed è stata attiva durante i terremoti di amatrice e Norcia e addirittura per il terremoto in Croazia riuscendo a portare personalmente sul posto aiuti primari alla popolazione. Da oltre 6 anni punto di riferimento per gli anastasiani l’associazione è riuscita a sensibilizzare la popolazione alla politica del “è nel donare che ricevi”. Da alcuni anni per le loro attività sono ospiti presso un locale comunale nel quale circa 3 volte a settimane vengono ritirati abiti, alimenti e accessori che sono destinati alle famiglie In difficoltà. Da circa 2 anni presso la loro sede hanno attivato tramite l’Associazione A.M.O. un servizio di assistenza ai malati oncologici con il taxi solidale e altre attività per coloro che combattono questa battaglia. Il giorno 15 maggio a tutto ciò sarà messa la parola FINE!!!!
Dal 15 maggio le famiglie non avranno più assistenza, dal 15 maggio le fasce deboli di Sant’Anastasia (con cui i volti noti si riempiono la bocca) torneranno nell’oblio, nel dimenticatoio. Non ci arrenderemo, combatteremo per proteggere i diritti di chi dal Comune viene spesso dimenticato, ma da noi mai. Il bene non può essere fermato dal Comune, dall’Amministrazione, dagli assessori, il BENE non conosce fine. La Love for non può e non deve chiudere”.
E invece, un mese dopo, il 15 maggio è arrivato con altre parole pesanti d’amarezza e di sfogo che l’Associazione ha avuto per i politici locali. La vendetta era nell’aria ed in molti a quella già avevano pensato subito dopo i risultati dell’ultima elezione comunale dove sia pure per soli 600 voti l’attuale amministrazione aveva strappato la vittoria alla compagine nella quale anche Susy Rea era candidata per sostenere l’elezione a sindaco di Carmine Pone. Il risultato non positivo per i sostenitori e candidati di Carmine Pone faceva prefigurare che la vendetta si sarebbe prima o poi consumata. E così è stato. Poche ore fa l’Associazione cacciata dall’amministrazione attuale ha rifatto sentire la propria voce dopo aver tentato anche di organizzare una protesta pacifica in corteo per la cittadina vesuviana. “Tra 4 giorni – hanno scritto – scadrà il termine per lasciare la sede comunale. Abbiamo avuto notizie, sentito voci che dicevano che alle altre associazioni a cui era scaduta la concessione la stessa è stata rinnovata. A noi NO! Noi abbiamo ricevuto solo SILENZIO da chi dovrebbe invece farsi vanto di avere una realtà come la nostra sul suo territorio. Sia chiaro noi non ci fermeremo! Lo dobbiamo a chi crede in noi, ai nostri donatori, ai volontari ma soprattutto alle famiglie che assistiamo. Le stesse famiglie che voi cacciando noi ma soprattutto non dandoci alternative avete messo al muro. Non pensate che il nostro silenzio sia una resa. Il nostro silenzio grida forte: GIUSTIZIA e CORRETTEZZA. Quelle che forse dalle vostre poltrone è difficile conoscere. Siamo arrabbiati, amareggiati e fortemente delusi da chi invece di sostenerci sta facendo di tutto per affossarci. Ma ricordate, il BENE VINCE sempre. A voi resterà solo un locale in disuso senza acqua e servizi igienici. A noi resterà la stima della gente”.
E poi le parole più forti nel momento in cui si son chiusi gli scatoli per portare via tutto dalla sede di questi anni. “Chiudere – hanno scritto i ragazzi dell’Associazione – in degli scatoloni le speranze della gente non è facile . Lo stiamo facendo con le lacrime e con il cuore spezzato. Non abbiamo avuto spiegazioni. Non abbiamo avuto risposte. Alcuni hanno scritto che le associazioni non devono avere sede comunale. La legge dice altro. La stessa legge viene applicata per 4/5 associazioni che continuano ad avere SEDI COMUNALI ma non è applicabile per noi. O CACCIATE TUTTE LE ASSOCIAZIONI dalle sedi comunali o date le sedi a TUTTI !!! Badate bene che noi la sede la lasciamo perché a differenza vostra siamo delle persone corrette. Ma la guerra è appena cominciata! O tutti o nessuno!” Le prossime settimane diranno come questa brutta storia andrà a finire.