Il 21 marzo di Libera che mobilita due scuole ed il “nascente” Presidio
Il “Pacioli” chiama e il Comprensivo “De Rosa” risponde. Intanto anche il “nascente” Presidio di Libera a Sant’Anastasia si mobilita con un video per celebrare il 21 marzo. Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, è infatti anche la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in tanti luoghi d’Italia e all’estero. Il giorno in cui vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco, recitato come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Così, a partire dal 21 marzo e durante gli altri 364 giorni dell’anno, Libera fa della memoria uno strumento d’impegno e di responsabilità e invita a porre il seme di una nuova speranza ovunque. Non a caso, si mobilitano da tempo tante scuole d’Italia. Anche quest’anno, di pandemia e di didattica a distanza, si sono mobilitate l’Istituto Pacioli e il Comprensivo Mario De Rosa. “Con la pregevole presenza del tenente De Solda e della professoressa Angelica Romano di Libera, – ha scritto già poche ore fa sul proprio profilo facebook Adele Passaro, dirigente del Comprensivo “De Rosa” di Sant’Anastasia – si è tenuto un interessante convegno sui temi della Legalità nel giorno in cui si ricordano don Peppe Diana e tutte le vittime innocenti di Mafia. I nostri alunni, entusiasti e sapientemente guidati dai docenti, hanno mostrato grande interesse per gli argomenti, trattati in chiave semplice ed esperienziale. Continueremo ancora…“.
Dal Comprensivo “De Rosa” all’Istituto d’Istruzione Superiore “Luca Pacioli” il filo è forte e conduce sugli stessi temi grazie all’impegno della professoressa Cinzia Bifulco (che da anni si impegna in Libera) e dei suoi alunni di 4 AT e di 3 BT che pur costretti dalla distanza per la pandemia si sono impegnati per custodire la memoria e diffondere l’impegno a favore della legalità. I ragazzi del Pacioli si sono impegnati a ricostruire la storia di Attilio Manca che nacque il 20 febbraio 1969 a San Donà di Piave, Venezia. Che da bambino si trasferì con la sua famiglia a Messina per poi spostarsi a Roma per ragioni di studio. Seguì la Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore laureandosi nel 1995 con il massimo dei voti. Mancavano – scrivono i ragazzi della 4 AT del Pacioli – pochi giorni al suo trentacinquesimo compleanno quando, alle 11 di mattina del 12 febbraio 2004, viene trovato senza vita nella sua abitazione di Viterbo, città nella quale si è trasferito un paio d’anni orsono per lavorare all’ospedale Belcolle.
In seguito ad una prima autopsia è stata rilevata la presenza nel sangue di eroina, alcool e barbiturici”. “Single, una vita brillante e una carriera già decollata, – scrivono ancora i ragazzi del Pacioli guidati da Cinzia Bifulco – Attilio Manca non sembrava avere alcun motivo per gettarsi nelle spire degli stupefacenti né per togliersi la vita. «Solo nei suoi ultimi giorni sembrava preoccupato» riferiscono i genitori, «ma il motivo è a noi sconosciuto». Da Attilio Manca raccontato dai ragazzi delle 4 AT (come da foto che segue) all’impegno dei ragazzi di 3 BT che si sono occupati della biografia di alcune vittime utilizzando un punto di vista differente ed interno alla narrazione.
Nel frattempo, il nascente Presidio di Libera che aprirà le sue porte a Sant’Anastasia e che si era riunito per la prima volta lo scorso 15 gennaio come raccontammo in questo articolo a cui la pandemia e l’attuale zona rossa hanno impedito di fare gli ultimi passi prima della inaugurazione ufficiale, ha voluto comunque partecipare al momento celebrativo e simbolico che unisce tutti i Presidi d’Italia il 21 marzo. Lo ha fatto con la realizzazione di un video/messaggio con le riprese di un corto che fu girato a Quarto Oggiaro, zona del milanese simbolo di degrado ma anche di rinascita. Una coincidenza che segna punti in comune con il degrado morale e civile della comunità locale aggravato dalla impossibilità di mobilitarsi a favore della legalità e contro ogni tipo di crimine.
Le docenti Maria Elena Capuano e Lucia Vaccaro, il dirigente dell’Istituto Pacioli Antonio De Michele, il musicista Girolamo De Simone, l’avvocato penalista Andrea Busiello, la studentessa universitaria Noemi De Rosa, la biologa Flora Rea e il giornalista Francesco de Rosa con la stessa partecipazione della docente del Pacioli Cinzia Bifulco già attivista di Libera, guidati tutti dal referente provinciale Antonio D’Amore si impegnarono in quella occasione a fare in modo che i principi di Libera potessero trovare casa ufficialmente a Sant’Anastasia con un Presidio (luogo naturale e privilegiato per legare e dare forza e voce alle varie iniziative) che avrà, in futuro, anche il compito di coordinare nuove ed incisive modalità di partecipazione e fare rete con scuole, associazioni altre, chiese ed individui singoli verso i quali il nascente Presidio di Libera di Sant’Anastasia si apre. Affinché nessuno possa dirsi escluso o estraneo alla lotta contro le tante illegalità di cui il territorio si compone. Lungo questa direzione e ispirati da questo strano 21 marzo 2021 di pandemia da terza ondata, il nascente Presidio di Libera di Sant’Anastasia ha messo già in rete il proprio contributo che qui riproponiamo.