Il bene e il male come sempre in lotta. Anche a Sant’Anastasia. Anche nella pandemia. Qualche esempio…
di francesco de rosa |
In questi giorni difficili anche nella città di Sant’Anastasia (anzi forse un po di più) dettati dall’isolamento, dalla conta dei contagi da covid 19 e dagli sfoghi social che offrono accuse, isterismi, preghiere, avvisi, caccia agli untori, speculazioni politiche e post al veleno e alla stupidità contro gli altri, il bene e il male sono sempre là a contrapposti, intrecciati, contigui quasi a confondersi per chi non legge bene. Per chi non pensa bene.
Il male vede tutto nero, scredita chiunque, è invidioso degli altri, vuole il primato, vuole trarre un vantaggio umano, politico, sociale, economico anche in questa drammatica vicenda. Vuole seminare odio, rivalità, notizie false. E agisce, ovviamente anche a Sant’Anastasia, per mano e profilo facebook di tanti anastasiani che scrivono di tutto e di più per seminare panico, isteria, clamore, odio. Scrivono parole contro lo Stato, dicono che andrà tutto male, vogliono i nomi dei contagiati, profetizzano che ci sarà la guerra civile, che la politica tutta fa schifo e che i parlamentari devono dare il proprio danaro. Essi agiscono solo per adulare se stessi, per mettere in risalto la propria idea, per dare la ricetta giusta, per essere sempre al di sopra gli altri, più bravi degli altri, più capaci. E si infastidiscono quando vedono fare qualcosa di buono agli altri a tal punto che devono criticare, devono dire degli altri sempre il peggio. Ho parecchi esempi, nomi e post di questi cialtroni e cialtrone che oggi però vanno solo perdonati. Nessun rancore, nessun nome. Vanno solo perdonati e capiti. Essi agiscono solo per il male.
Il bene, invece, costruisce davvero e non vuole mai distruggere altro bene. Entra in empatia con chiunque, si mette nei panni degli altri che stanno peggio, che stanno altrove. Il bene che spesso tace solo per non creare scalpore e vuole legalità, giustizia, armonia. Il bene rispetta la fila e trae lezione ogni giorno da questa drammatica esperienza d’isolamento, di sofferenze e lutti. Il bene vede solo il Bene e lo promuove sempre. E non agisce mai per farne un vantaggio personale. Come il male anche il bene agisce a Sant’Anastasia in mezzo ad un’emergenza che ci chiude in casa, che ci rende distanti nel corpo ma vicinissimi nel destino. Il bene agisce per mano e profilo di tanti anastasiani. Sono quelli che portano pazienza e hanno fiducia negli altri anche quando hanno paura e vorrebbero creare allarmismo. Sono quelli che lavorano ad un nobile fine, che non vogliono protagonismi. Che parlano solo bene degli altri tutte le volte che possono. Sono quelli che si mettono sempre in discussione. Non sono arroganti, non sono saccenti, non dicono bugie.
Il male e il bene si fronteggiano in questi giorni anche a Sant’Anastasia. Il male ha puntato il dito contro i contagiati chiedendo tutti i nomi per metterli alla gogna facendo circolare file audio su whatsapp con ipotesi, giudizi sferzanti, foto, nomi e cognomi. Il male ha buttato fango in queste ore contro il priore di Madonna dell’Arco, contro i Domenicani. Ha insultato, anche da profili di politicanti locali per puro protagonismo, o di cittadini agguerriti, Stefania Rodà, Commissario prefettizio che negli ultimi giorni è rimasta al comune di Sant’Anastasia anche dalle 11 del mattino alle 11 di sera senza volere addosso nessun riflettore, nessun encomio. Il male in questi giorni a Sant’Anastasia ha messo alla gogna gli anziani della Casa di Riposo. Ha scritto, dal profilo del sindaco di Somma, Di Sarno e da quello dell’onorevole suo concittadino sommese, che pure di Di Sarno si chiama, che bisogna creare steccati, frontiere, una dogana tra Somma e Sant’Anastasia come se il virus rispettasse i confini tra un posto e l’altro e gli appestati fossero gli anastasiani. Il male ha pubblicato post contro i supermercati Piccolo ed altri negozi alimentari. Ha mandato al patibolo quelli della messa clandestina di Sant’Antonio di domenica scorsa. Ha messo, come e più di sempre, anastasiani contro anastasiani. Ha dato false notizie. Ha parlato contro di me, di te e di ogni altro che capitasse o capita davanti. Per sapere i nomi che si prestano al male in questi giorni basta che vai in giro sui social a trovare i segni e le foto dei profili che vedono e scrivono solo il peggio degli altri e mai il loro.
Nel frattempo, anche il bene ha agito con forza. Ha resistito. Ha scritto parole di speranza. Ha incoraggiato coloro che stanno male dentro case a Sant’Anastasia così piccole che ci puoi contare i metri quadrati dentro a pochissimi numeri. Il bene si è messo in moto con quasi 150 anastasiani che vogliono restare in anonimato per aiutare, già da queste ore, con cibo ed altro, coloro che sono rimasti senza lavoro o che lavoravano in nero già prima della pandemia. Il bene si è messo in moto con l’attività delle associazioni locali che non si è fermata, della protezione civile che opera, dei vigili urbani e degli altri funzionari pubblici che dal Comune o dalle proprie case lavorano per la collettività. Delle cassiere e degli altri operatori che, anche ora, trovate nei supermercati, nelle salumerie, nei negozi di generi alimentari, di ferramenta ed altro. Il bene agisce con i medici di base che stanno rischiando la propria pelle assistendo i loro pazienti anche più di prima. Con gli infermieri che vanno a lavorare da Sant’Anastasia negli ospedali attorno. Con le maestre e gli insegnati, di Sant’Anastasia, o che qui lavorano, e non hanno abbandonato i loro alunni all’isolamento ovunque essi siano. Agisce nelle parrocchie e con i gesti di tante altre persone che, in anonimato e da sole, stanno aiutando chi ora si trova nel bisogno senza aspettare nessun’altro. Il bene non si arrende e non si arrenderà mai davanti al male. Sarà una lotta dura ma è l’unica lotta per cui vale davvero la pena di vivere.