Festa di pensionamento per il preside Antonio De Michele
In otto anni chiamato a guidare l’Istituto “Luca Pacioli” ha messo tutto se stesso e anche di più per raggiungere risultati che avessero numeri, svolte, possibilità concrete per alunni, famiglie, docenti. Ha raggiunto in molte occasioni i “suoi” alunni (a cui appellava gli epiteti più affettuosi) anche sulle barricate create ad arte dai ragazzi più inquieti per occupare con pretesti vari il “Pacioli” come ad ogni autunno. Persino quando il “Pacioli” lo occuparono davvero e lui li convinse che la scuola sarebbe stata un luogo più bello e più adatto alle necessità delle nuove generazioni se si fosse resa libera e vivibile, se anche loro avessero fatto la loro parte. Mettendosi così tante volte lui dalla parte degli alunni anche quando alcune vicende suggerivano un maggiore rigore e prese di posizioni più forti e drastiche. E gli alunni lo hanno compreso. Analogamente, negli ultimi otto anni, Antonio De Michele, il preside dell’unico Istituto d’Istruzione Superiore di Sant’Anastasia non ha lesinato alcun tipo di iniziativa, d’appello accorato, di discorsi (che in certe occasioni avevano solo il “torto” dell’eccessiva durata) tesi solo a scuotere le coscienze, la coscienza chi guidava le istituzioni, i genitori e le famiglie, i docenti e i discenti, di chi, lungo il corso, diventava ipocrita o arrivista, fannullone o rassegnato al peggio.
L’album dei ricordi degli ultimi otto anni di trincea per Antonio De Michele (riassunto in poco tempo la mattina di martedì 31 agosto 2021 nel giorno della festa del suo pensionamento) è fitto e ricco di cose. Ci sono dentro le foto a colori dei viaggi all’estero realizzati dagli alunni, ci sono i volti di tutti i docenti del “Pacioli” che hanno spesso, assieme a lui, dato molto di più di ciò che erano chiamati a dare adoperandosi per portare in auge un Istituto sceso, negli anni passati, ai minimi storici di gradimento, offerta formativa e platea scolastica. E così, in otto anni, il “Pacioli” è stata la scuola cresciuta nel numero degli alunni e nei consensi delle famiglie che hanno voluto affidare i loro figli ad una sfida fatta d’entusiasmo e di cultura di cui pure trasudavano i diversi open day che si sono succeduti. Accanto alle foto delle cose migliori realizzate in questi anni non sono mancate tuttavia le foto più sbiadite che hanno ritratto i momenti difficili, i vari oppositori intenti ad ostacolare, per qualche motivo personale, lo sviluppo del “Pacioli” o a menar fango sull’operato di un preside mai schiavo delle logiche perverse della politica come degli schieramenti di potere locale o regionale che si costituiscono in lobby, gruppi ristretti. La traversata si è fatta ancora più impervia quando il disorientamento è venuto dalla città dove vive il “Pacioli” con lo sfacelo della politica locale che, negli ultimi otto anni, faceva registrare arresti per tangenti e sindaci in carcere per vicende che davanti agli occhi degli alunni (e non solo) non sono stati di certo (né lo sono ora) edificanti esempi di rettitudine e di reale onestà. L’ultimo salto triplo è arrivato con la pandemia e ciò che essa ha significato per la scuola italiana. Ora che tutto si può raccontare come fosse un remake è arrivata l’emozione del giorno del pensionamento con una festa tenutasi nell’aula magna dell’Istituto alla presenza di docenti, dirigenti di altre scuole, dei quattro comprensivi di Sant’Anastasia, degli amici personali e dei familiari arrivati al “Pacioli” per festeggiare l’ultimo giorno di lavoro del preside Antonio De Michele che ha così inaugurato anche la vigilia di un tempo che sarà vocato alla meritata pensione o anche alla realizzazione di altri ambiziosi progetti personali e d’impegno civile a cui già si sta pensando.
In mezzo alle notti buie che le società contemporanee e la città del “Pacioli”, in particolare, han dovuto subire e subiscono ancora Antonio De Michele si è voluto fare, in questi anni, assieme a tutti i docenti, presidio di speranza, organizzatore di prospettive possibili, luogo di possibile svolta per il futuro dei ragazzi/alunni a cui non è dato più vedere esempi di correttezza e rettitudine né occasioni di vita e di lavoro degne del loro immenso entusiasmo e della loro età. Sulla strada resta qualche battaglia vinta per la crescita umana e culturale degli alunni, per una scuola migliore ed una società più trasparente ed accogliente. Ma ne restano anche molte altre perse. Nel frattempo, il “Pacioli” (con il suo preside, i vice, tutti i docenti in organico e/o in servizio, assieme al gruppo più impegnato nelle cui mani sono passati progetti importanti, al personale Ata, alla direzione dei servizi generali ed amministrativi) sono stati sempre lì sulla prima linea di un impegno che potesse tornare utile a tutti gli alunni costretti spesso a frequentare le lezioni in plessi scolastici assai poco degni di essere scuola. Un viatico con lo stesso desiderio di continuare un impegno resosi incessante nel corso delle ultime otto stagioni scolastiche. Lo hanno ricordato, nel corso della festa del pensionamento, in diversi tratti i colleghi di lavoro del preside Antonio De Michele, gli amici, i docenti che lo hanno conosciuto in questi anni, che hanno apprezzato, oltre i difetti che tutti abbiamo, i suoi tanti pregi che hanno reso il suo stile inclusivo, sempre attento alle necessità degli alunni e delle loro famiglie, mirato ad integrare gli ultimi, gli emarginati, quelli animati dal senso di responsabilità, a prospettare nuovi e concreti scenari.
Una festa sobria ma sentita quella di ieri, ultimo giorno d’agosto, che ha coinvolto diverse persone sempre attente ad osservare con cura i dettami del distanziamento anticovid e a contornare con lealtà l’emozione più insidiosa che ha dovuto affrontare in diversi punti del suo e degli altri interventi Antonio De Michele. Sullo sfondo, oltre tutti i bilanci che ora si possono fare, la promessa di non abbandonare il suo impegno civile e culturale a favore di un territorio martoriato nel senso e nel significato della legalità. Impegno che, anzi, può farsi più fitto ora che i ritmi serrati di un lavoro durato una carriera non ci saranno più e alla vita privata e familiare potrà bastare parte di quel tempo che ora verrà più a favore.
Per l’unico Istituto Superiore e pubblico di Sant’Anastasia inizia così una nuova stagione che da questo nuovo anno scolastico porterà la firma della nuova dirigente Rosalba Sorrentino a cui vanno i migliori auguri. Al preside Antonio De Michele la gratitudine ed il grande ringraziamento di quella parte consistente e libera della comunità locale e civile, di quella scolastica e culturale che ha visto in lui, dal primo momento del suo insediamento al giorno della festa di pensionamento, la tenacia, la grande libertà, l’onestà intellettuale, l’impegno quotidiano che ha messo in questi anni nella sua città a favore di una scuola che potesse essere luogo di cultura, di possibilità e di libertà intellettuali. Ora per Antonio De Michele è tempo di futuro. Di quello più incerto ma anche più vario. Quello che sa di scoperta e di nuovi rinnovati entusiasmi.