Il Piano Urbanistico Comunale di Sant’Anastasia, appunti e spunti per il prossimo futuro (II parte)
di vincenzo spadaro | ingegnere
Esaminata l’edilizia residenziale nella 1° Parte (che potrete leggere qui), occupiamoci ora della viabilità necessaria agli spostamenti fuori e dentro i confini comunali.
Le tabelle 1,2,3 riportano l’entità del parco autoveicoli esistente, gli spostamenti della popolazione dentro e fuori i confini comunali e l’ubicazione della popolazione nell’ambito del territorio. I dati sono utili per esaminare la congruità o meno della viabilità attualmente esistente.
Spostamenti della popolazione per recarsi fuori dal Comune per lavoro, acquisti ed altro (il 49% del totale).
Sant’Anastasia confina con il Comune di Pomigliano che è un grosso polo industriale. Giornalmente i lavoratori anastasiani di questo polo devono recarsi ivi e la strada che percorrono in andata e ritorno è Via Pomigliano, che è utilizzata pure da lavoratori di Comuni limitrofi, relativamente pochi percorrono Via Romani.
Pure per gli spostamenti verso altre località della Provincia, è utilizzata essenzialmente Via Pomigliano perché ivi sono ubicati gli svincoli della 268 e della 162. La presenza, inoltre, di questi svincoli ha determinato l’installazione, sui lati di questa strada, di insediamenti commerciali, industriali e artigianali, di trasporti merci (attività di notevole sviluppo in questi anni), con l’inevitabile traffico di veicoli che determinano.
Al traffico su Via Pomigliano contribuiscono anche parte degli spostamenti veicolari nell’ambito del Comune di residenza (il 51% del totale) per la presenza di centri commerciali (Piccolo, Le Aquile, MD di recente costruzione).
Tutto questo, unitamente alla ridotta larghezza della carreggiata (impossibile da ampliare per tutto il suo sviluppo), alla presenza della ferrovia Circumvesuviana che l’attraversa a monte, all’assenza di idonee rotonde agli incroci (una piccola rotonda è stata costruita solo recentemente all’incrocio con il centro MD) ha reso negli anni via Pomigliano sempre più intasata dal traffico veicolare.
Per ovviare a tale situazione, sempre più grave con il passare degli anni, lo studio Benevolo aveva previsto la costruzione di una nuova arteria, parallela a Via Pomigliano, che partiva dalla Circumvallazione esistente (Via Generale De Rosa), scendeva a valle, sottopassava la S.S. 268 e si innestava su Via E. De Filippo, come riportato approssimativamente sulla figura a lato.
Questa proposta non può ritenersi risolutiva per ridurre in modo significativo il traffico su tale strada, per i seguenti motivi:
1) spunterebbe solo un tratto di Via Pomigliano, quindi ne assorbirebbe solo parte del relativo traffico veicolare e di certo non quello per lo svincolo della 162;
– 2) terminerebbe all’incrocio tra Via Pomigliano, Via Rosanea, Via De Filippo, i pilastri di sostegno della linea ferroviaria ad alta velocità (che tra l’altro non ha altezza sufficiente sul piano stradale), il Lagno Spirito Santo, (un vero cul di sac), che farebbe aumentare probabilmente ancora di più l’ingorgo di traffico che ivi si determina, essendo per di più problematico costruirvi un’idonea rotonda per facilitare lo scorrimento dei veicoli.
Occorrerebbe, invece, che una simile arteria, superando gli ostacoli costituiti dalla S.S. 268 e del tracciato della ferrovia veloce, utilizzando i sottopassi o i soprapassi esistenti, si prolungasse sino al confine di Pomigliano, in corrispondenza degli svincoli delle superstrade ivi esistenti. In tal modo costituirebbe un’altra via di fuga in occasione di eruzione del Vesuvio.
Spostamenti della popolazione nell’ambito del territorio comunale
Questi spostamenti assommano al 51% del totale e interessano essenzialmente l’asse di Via A. D’Auria-Via Madonna dell’Arco, su cui si concentra il 56% circa della popolazione. Il traffico su tale arteria, già abitualmente notevole nei giorni normali, s’incrementa di molto in occasione delle festività religiose per la presenza del Santuario di Madonna dell’Arco.
Lo studio Benevolo aveva proposto il prolungamento dell’attuale strada di circumvallazione (Via Generale de Rosa) sino ad innestarsi su Via Romani.
Questo tracciato potrà certamente intercettare il traffico diretto da Sant’Anastasia Centro verso il quartiere 167 di Via Romani, ben poco contribuirà, invece, a ridurlo intorno al Santuario di Madonna dell’Arco. In particolare non avrà alcuna influenza sul grosso traffico, specialmente nei giorni festivi, proveniente da Napoli e dintorni. Da tale direzione l’ingolfamento veicolare inizia da poco prima che finisce il confine del Comune di Pollena Trocchia, in corrispondenza della Via Cavour di questo Comune. Da questo punto in poi, infatti, la strada è costellata di fabbricati sui due lati, con relativi negozi al piano terra, con l’inevitabile sosta dei veicoli ed intralcio al traffico che si ripercuota sino al Santuario di Madonna dell’Arco ed oltre.
Una soluzione abbastanza ovvia sarebbe quella di intercettare il flusso veicolare che proviene da Napoli e dintorni in corrispondenza di questa Via Cavour e dirottarlo su questa strada, di cui occorre adeguare la carreggiata, ed in proseguo su una strada da costruire che potrà confluire di fronte alla Villa Tortora-Brayda sull’unica zona libera da fabbricati, su cui realizzare un parcheggio per la sosta veicolare.
Il Santuario è di rilevanza regionale e sarebbe, quindi, di buon diritto chiedere l’intervento della Regione Campania, dopo il tanto parlare di turismo religioso, perché faccia propria la realizzazione di simile opera. Nella stessa ottica, occorrerebbe ristrutturare Via Verdi, che dopo la scuola D’Assisi è un viottolo di campagna, sino al confine di Pollena per innestarsi sulla nuova strada che porterà all’area di sosta. Con questo sistema stradario si potrà intercettare il flusso veicolare diretto al Santuario da qualsiasi direzione.
Altro tracciato viario, utile a potenziare il collegamento con il Comune limitrofo di Somma, si realizzerebbe con l’ampliamento del tracciato agricolo di Via Marra sino alla Starza della Regina, facilitando in tal modo l’accesso al sito archeologico della Villa Augustea, con possibilità di avere anche in questo caso finanziamenti regionali. In ultimo, per facilitare la circolazione su Via Capodivilla (Centro storico di Sant’Anastasia), sarebbe utile ampliare il tracciato agricolo di Via Castelluccio sino a incrociare Via Mons. Romero (ex Via Cascetta). La strada si svilupperebbe lungo il confine della zona RUA del Piano Paesistico. Così pure risulterebbe utile costruire una nuova strada nel quartiere Starza, parallela a Via Rosanea, attualmente unica strada, priva di marciapiedi, che attraversa per intero il quartiere.
Nella figura seguente sono abbozzati tutti questi interventi viari ipotizzati. Interventi che richiederanno molto tempo per essere realizzati, oltre a risorse economiche al di fuori delle possibilità del Comune e l’assenso e collaborazione dei Comuni limitrofi (Pollena e Somma) per la quota parte che interessa i loro territori.
A queste legittime osservazioni va precisato:
– il PUC non ha validità di tempo, a differenza della validità decennale dei vecchi piani regolatori, di conseguenza la pianificazione territoriale, nelle sue linee essenziali, va proiettata sul lungo tempo, probabilmente sino alla fine di questo secolo;
– Sant’Anastasia fa parte della città metropolitana di Napoli, oltre che della Regione Campania, e questi enti superiori dovranno pur sempre farsi carico della riqualificazione dei territori e delle necessità economiche che ne derivano;
– ovviamente l’amministrazione comunale dovrà avere la capacità di fare recepire, negli strumenti superiori di programmazione territoriale (PTCP e PPR), le sue necessità di riqualificazione del territorio.
Per concludere sugli spostamenti della popolazione, accenniamo al contributo che possono fornire a tale scopo le piste ciclabili.
Il DM 557 del 30/11/1999, che disciplina la realizzazione delle piste ciclabili, recita all’art. 2:
“Le finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile, sono:
a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all’uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio contermine, che si ritiene possa raggiungersi delle località interessate, con preminente riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica;
b) puntare all’attrattività, alla continuità ed alla riconoscibilità dell’itinerario ciclabile, privilegiando i percorsi più brevi, diretti e sicuri secondo i risultati di indagini sull’origine e la destinazione dell’utenza ciclistica;
c) valutare la redditività dell’investimento con riferimento all’utenza reale e potenziale ed in relazione all’obiettivo di ridurre il rischio d’incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;
d) verificare l’oggettiva fattibilità ed il reale utilizzo degli itinerari ciclabili da parte dell’utenza, secondo le diverse fasce d’età e le diverse esigenze, per le quali è necessario siano verificate ed ottenute favorevoli condizioni anche plano-altimetriche dei percorsi”.
La situazione planimetrica del territorio anastasiano, in termini di altezza sul livello del mare, sono:
1 – Chiesa di Sant’Antonio 170 m
2 – Sede del Municipio 150 m
3 – Santuario di Madonna dell’Arco 110 m
4 – Via Rosanea (supermercato Piccolo) 68 m
5 – quota più bassa del territorio 29 m
Con tale situazione planimetrica del territorio, la costruzione di piste ciclabili per il collegamento tra i vari quartieri di Sant’Anastasia non potrebbe rispettare la fattibilità di cui al p.to d), a parte le condizioni elencate dagli altri punti. La proposta dello studio Benevolo di riservare una parte delle carreggiate di Via Pomigliano e Via Romani a piste ciclabili cozzerebbe, quindi, in toto con i criteri elencati dal DM su riportato.
La costruzione di piste ciclabili, nel rispetto del DM, sarebbe possibile per i collegamenti tra i quartieri Starza di Sant’Anastasia e i quartieri limitrofi di Pomigliano d’Arco, previo accordo tra le parti.