Sant’Anastasia, la lezione di vita che ci viene da Pasquale Abete, che fu tra i primi contagiati
Chi conosce bene Pasquale Abete, anastasiano di lungo corso, persona perbene dalle grandi qualità umane, non si è affatto meravigliato. Nessuna sorpresa, per chi lo conosce di persona, quando ha letto stamane sul suo profilo facebook lo slancio d’umanità, di speranza e di futuro che egli ha avuto. Tra i primi contagiati a Sant’Anastasia da covid 19, Pasquale Abete la sua battaglia umana, sanitaria e civile la sta vincendo appieno. Non solo perché non ha voluto fare alcun mistero del suo contagio, né nascondere quel suo contagio in tempi difficili dove, fino a pochi giorni fa, in preda al panico e a qualche idiozia, molti anastasiani andavano a caccia degli “untori” in barba ad ogni privacy e ad ogni rispetto umano. Volevano mettere all’indice sui social, quasi fossero appestati, tutti coloro che, senza nessuna colpa, erano stati contagiati. Volevano sapere chi erano, dove abitavano, chi avevano potuto incontrare prima di sapere del contagio. Ora che di giorni cruciali dentro questa emergenza ne son passati, dentro un percorso di vita e di trasformazione che dovrà portarci verso il futuro, si racconta che qualche contagiato, in molti posti d’Italia, abbia ancora rabbia dentro. Gli psicologi quella rabbia la conoscono bene: un senso interiore di precaria vulnerabilità. Un sentimento d’irritazione misto a rabbia soprattutto per coloro che, non avendo stili di vita spregiudicati ed avendo sempre assunto comportamenti di grande responsabilità, si sono sentiti colpiti e contagiati alle spalle ingiustamente da questo nemico invisibile che può uccidere e hanno ancora rabbia dentro.
Pasquale Abete, ricoverato presso l’Ospedale di Boscotrecase, come da par suo, ha preferito un percorso opposto: quello verso il bene, l’altruismo, la fiducia nel prossimo. In questi giorni intensi ed impegnativi, per la sua famiglia a casa, per i suoi figli, Pasquale Abete è riuscito ad osservare il grande impegno del personale medico, di chi lo sta curando e facendo ogni cosa per rimetterlo in gran forma, dopo aver vinto questa malattia. Così, alle prime luci di oggi, dal suo letto d’ospedale, ha voluto postare un appello ed una foto degni della migliore lezione di vita. Pasquale ha pensato al futuro, Ha scartato la politica, la guerra per mettere al centro del suo prossimo futuro l’amore per il prossimo…
“Io Pasquale Abete dopo questa esperienza vissuta per combattere contro il virus 🦠 19 se il SIGNORE vuole voglio fondare un nuovo movimento lo chiamerò IL MOVIMENTO DEL CUORE ❤️sarà una bandiera bianca 🏳 al centro di questa bandiera metterò un cuore ❤️ e scriverò IL MOVIMENTO DEL CUORE con una cornice 🖼 di tutte bandierine della nostra amata ITALIA 🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹 viva ITALIA. Da premettere sarà un movimento di pace e formato da sole persone che vogliono parlare di pace e non di POLITICA E GUERRA ma di pace nel mondo. Ai miei amici e fratello che siete tanti vi chiedo di aiutarmi a realizzare questo sogno. Grazie 🙏 e viva ITALIA 🇮🇹”.
E che sul suo percorso si stesse disegnando un orizzonte d’altruismo lo si era capito anche l’altro giorno, quando durante un momento di grande emozione con le volanti delle Forze dell’Ordine che erano andate davanti all’ospedale di Boscotrecase, come altri davanti agli altri ospedali italiani, e, assieme al personale medico e agli ammalati che potevano stare e sentire dalle finestre, aveva condiviso quel momento di comunità e d’incoraggiamento sopra le note dell’inno nazionale.
Anche in quella occasione Pasquale Abete non aveva voluto far mancare, via facebook, il suo sostegno ed un ringraziamento per coloro che lo stavano curando.
“Ieri sera – aveva scritto la mattina del 3 aprile postando anche un video ripreso – ho assistito ad uno spettacolo fenomenale avuto grazie ai veri uomini italiani e non alla sporca politica ma da uomini di grazie 😊 valore. Nel piazzale sotto di noi sono venuti a salutare le grandi personalità i carabinieri, la polizia 👮♀️, guardia di finanza, il 118, polizia urbana ecc… . A loro va il mio forte abbraccio. Viva l’Italia. Per i signori dell’ospedale. Sono gli unici al mondo 🌍 medici, infermieri, impresa di pulizia mensa. Siete bellissimi. Dal dirigente a tutti voi io dico grazie 🙏 di cuore ❣ viva l’ Italia 🇮🇹 PACE ☮️”
In tempi di sofferenza ma anche di sciacalli, di speculatori e di politicanti anastasiani, ci arriva da Pasquale Abete una lezione di vita e di speranza che, nei prossimi giorni, quando Pasquale, finalmente guarito, potrà tornare a Sant’Anastasia è bene non vada perduta. Se un futuro diverso dovrà costruirsi nella società civile e nella solidarietà delle nostre comunità cittadine è bene farne tesoro.
francesco de rosa | meritocrazie@gmail.com