La mia mamma amava tutte le funzioni religiose in pompa magna. Ma lei se n’è andata al cimitero senza alcun corteo
di rosa abete |
Impotenti ci siamo ritrovati ad assistere alla fine di nostra madre. Negli ultimi anni, mesi, giorni, minuti, secondi si lamentava sempre di qualcosa che, alla fine, con un po’ di compagnia svaniva. Una lunga vita vissuta in modo semplice, anzi troppo semplice, con delle certezze che noi figli non abbiamo mai acquisito.
Non so se è stata più fortunata di noi. Noi nati in un’altra epoca che ci fa sempre riflettere su tutti i misteri della fede. Mia madre credeva senza farsi troppe domande il mistero della nascita di Gesù Cristo, della sua morte e resurrezione. Credeva. Sì. Penso che è stata fortunata anche perché la sua morte è avvenuta in questo momento così terribile. Una pandemia che ha reso tutto il mondo più debole.
L’uomo oggi va sulla luna. Si programmano anche viaggi per il prossimo futuro. C’è chi sogna l’ibernazione. Con un click comunichiamo con tutto l’universo ma con un piccolo, piccolissimo, microscopico esserino non riusciamo a combattere.
La mia mamma amava tutte le funzioni religiose in pompa magna. Ma lei se n’è andata al cimitero senza nessun corteo. Senza quella folla che delle volte, per consuetudine e grande sacrificio, accompagna il feretro al viaggio finale di una vita. Se ci sarà un futuro dopo questa pandemia, penso che sia una cosa da continuare per tutti i funerali. Rendere le cose semplici, genuine. I fiori ci sono stati, ma quelli di stagione dei nostri giardini. Mazzetti di fresie sono andati nella bara, fascetti di fiori di pesco con camelie e un cuore di fiori misti. C’era tanto, tanto amore in quelle composizioni.
Niente al funerale di mia madre è stata una consuetudine. In questo sono riuscita a convincerla, ma, certo, non per la mia capacità ma per eventi superiori.