Sant’Anastasia, quel luogo dove trovi una perfetta tenuta d’acqua o d’altro liquido…
luigi corcione
[stagno1 /stà·gno/ aggettivo 1. Caratterizzato da perfetta tenuta d’acqua o d’altro liquido]. Mi è sembrato per pochi attimi di ritornare nel buio. Precisamente, di non riuscire più a riconoscere quell’insormontabile divario tra contrapposizione e confronto che parte dalla politica, per arrivare a contaminare, con un’orbita radiale, ogni aspetto della nostra quotidianità. L’acqua si stagna, i rapporti si stagnano, la vita pubblica si stagna.
Sant’Anastasia è un paese dilaniato dal fazionismo (da non confondersi con la faziosità, anche se spesso tra loro si scambiano ideali effusioni), ed ogni qualvolta si risvegliano vecchi rancori, scatta l’allarme della divisione che mina costantemente la nostra pacificazione. Negli anni ’80 era il familismo, dentro e fuori i consigli comunali. Ma almeno in quel caso, se il fazionismo si traduceva nella devozione familiare, un valore ancora saldo: oggi è figlio dell’antivalore, dello schifo che corrode la beltà. La famiglia è il luogo dello scontro. Siamo un paese che ha bisogno di pace. Lo ripeto da tempo. Ci divide chi divide, chi odia si lascia volentieri odiare. Un effetto domino di vendette, rimorsi, clamori, scandali, menzogne, revisionismi, che danneggiano ogni anastasiano e giù di lì, sino a contaminare la comunità. Lui è meglio di me perché… . Lui ha quello che io non ho. Lui sta lì, io sto qui. Una corsa frenetica verso il nulla. Verso ciò che, in realtà, ci rende più ridicoli di quanto non siamo. Mi è sembrato di ritornare nel buio. Quella vecchia presa vendicativa di chi sputa veleno ha tornato a sortire il suo effetto: il romanico – tornato di moda poi nel medioevo – “stai con me o contro di me”. Ma quanto paga? Si lasciano per strada rapporti, strette di mano, condivisioni: in nome e per conto di una divisione di cui non siamo neanche noi convinti del tutto. Shakespeare amava ripetere: “Dubita che le stelle siano fuoco; dubita che il sole si muova; dubita che la verità sia mentitrice: ma non dubitare mai del mio amore.” L’unità è un valore non negoziabile che supera le bandiere, le parentele, le liste civiche, la domenica cosa fai, l’invidia, l’arrivismo, le delusioni, i rinfacci, la squadra del cuore. Chiudo con Evelyn Beatrice Hall: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo».